Scienziato per un giorno - Festa e premiazione

“Scienziato per un giorno” – Gli itinerari scientifici di Futuro Remoto 2008, iniziati il 21 novembre 2008, giungono adesso al termine, con una giornata di festa con tutti i partecipanti alla manifestazione e di premiazione per le classi che hanno inviato alla Fondazione Idis – Città della Scienza il miglior testo per raccontare la loro partecipazione.

Quindi, VENERDÌ 16 GENNAIO 2009 siete invitati a Città della Scienza per concludere tutti insieme con una festa questa esperienza - che ci auguriamo sia stata per voi piacevole e utile come lo è stata per noi – e per sancire il grande successo che ha avuto grazie a tutti voi.
È stato un lavoro collettivo che ha prodotto una rete molto ampia e diversificata di luoghi, persone e risorse ed una notevole ricchezza di eventi, temi, contenuti scientifici e testi, mettendo insieme quello che ciascuno aveva da dare e/o da chiedere.

Ovviamente, la buona riuscita di “Scienziato per un giorno” dal punto di vista quantitativo merita di essere ulteriormente analizzata anche dal punto di vista organizzativo allo scopo di migliorare il progetto e riproporlo. Ma anche una prima valutazione dimostra che i risultati sono incoraggianti per la divulgazione scientifica e per promuovere nuove forme di apprendimento non formale e informale sempre più vicine alle esigenze e alle capacità degli individui.

La disponibilità dei centri di ricerca campani al dialogo con il mondo dei giovani e della scuola ha permesso alla Fondazione Idis – Città della Scienza di costruire un calendario di itinerari per i ragazzi e per i docenti in una forma così interessante e accessibile che essi difficilmente potrebbero trovare nell’attuale contesto culturale locale.

Dal momento in cui le classi hanno scelto le attività a cui partecipare sono state “affidate” dallo staff di “Scienziato per un giorno”, per tutta la durata della manifestazione, all’assistenza di un redattore di www.notecologiche.blogspot.com che ha svolto la funzione di tutor per aiutare docenti e studenti a

• a prepararsi alla visita con schede informative propedeutiche,
• a porre domande ai ricercatori
• ad elaborare un report dell'attività (poi pubblicato sul sito www.futuroremoto.it e sul sito www.scienziatoperungiorno.blogspot.com e selezionato tra i migliori inviati)

Così, grazie a questa rete amica e grazie alla partecipazione (anche ideativa) dei dirigenti e dei docenti degli istituti scolastici d essi, circa 700 studenti e 12 docenti di 9 istituti scolastici, dal 21 al 28 dicembre hanno potuto:

• visitare 14 centri di ricerca applicata e sperimentale campani, partecipando ad incontri/dibattiti con scienziati di rilievo internazionale
• avere un approccio concreto al mondo della ricerca e un’occasione per orientarsi alla scelta della facoltà, seguendo “dal vero” il lavoro di alcuni scienziati
• arricchire il percorso didattico della classe con un’attività extracurricolare ed avere un’occasione di aggiornamento qualificato per l'insegnamento e per l’apprendimento delle scienze sperimentali, venendo a conoscenza di progetti nazionali ed internazionali di ricerca e di cooperazione scientifico-tecnologica

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Il programma della giornata di premiazione di venerdì 16 gennaio 2009 è così organizzato
1. Ore 09,30 - 10,30
VISITA AL SCIENCE CENTRE di Fondazione Idis – Città della Scienza in via Coroglio 104 per il 1° gruppo di classi (tot 350 ragazzi circa)
2. Ore 10,45 - 12,15:
APPUNTAMENTO di tutti i partecipanti (tot 700 ragazzi circa) nell’aula magna del centro congressi “Spazio Eventi” della Fondazione in via Coroglio 57 per la PREMIAZIONE

• Saluti dello staff di “Scienziato per un giorno”
• Intervento di un docente di un istituto scolastico
• Intervento di uno studente
• Intervento di un ricercatore
• Intervento del presidente della giuria di assegnazione dei premi
• Intervento e consegna dei premi dello sponsor LOGITECH

3. Ore 12,30 - 13,30:
Visita al Science Centre di Fondazione Idis – Città della Scienza in via Coroglio 104 per il 2° gruppo di classi (tot 350 ragazzi circa)

ALCUNI “NUMERI” DELLA MANIFESTAZIONE
15 AREE TEMATICHE
1. astronomia
2. biologia/biotecnologia
3. cibernetica
4. educazione alla creatività
5. fisica delle particelle
6. geofisica – vulcanologia
7. geologia marina
8. ingegneria elettrica
9. intelligenza e vita artificiale
10. matematica
11. ottica
12. ricerca aerospaziale
13. scienze geologiche
14. scienze naturali
15. telerilevamento

5 INCONTRI DI PREPARAZIONE PER
a) distribuire ai ragazzi e ai professori schede propedeutiche e questionari; b) discutere insieme sui temi; c) preparare insieme domande da porre a i ricercatori
28 e 29 ottobre istituto istituto superiore statale g.mazzini,
30 ottobre istituto: s.m.s. “armando diaz”
31 ottobre isis “de nicola“ liceo scientifico
6 Novembre liceo scientifico elio vittorini.

4 CONTATTI VIA INTERNET DI PREPARAZIONE PER
a) informare i professori sui temi e sulla metodologia degli eventi; b) inviare schede propedeutiche e questionari
liceo tito lucrezio caro
liceo tecnologico carlo levi
istituto tecnico industriale statale f.giordani
istituto tecnico aeronautico "villaggio dei ragazzi" maddaloni

7 GIORNI DI ATTIVITÀ
venerdì 21 novembre
sabato 22 novembre
lunedì 24 novembre
martedì 25 novembre
mercoledì 26 novembre
giovedì 27 novembre
venerdì 28 novembre

14 ATTIVITÀ REALIZZATE (23 INCONTRI COMPLESSIVI)
bioteknet centro regionale di competenza in biotecnologie industriali - visita ai laboratori di ricerca (1 scuola; 5 classe)
centro museale federico II – visita musei (2 scuole; 5 classi)
cira centro italiano ricerche aerospaziali - a) conferenza/dibattito: scienza in societàb) visita ad impianti del cira: pwt - galleria del vento al plasma; iwt - galleria del vento per il ghiaccio, lisa - laboratorio per impatto al suolo di grandi strutture aerospaziali) (3 scuole; 5 classi)
cnr - innova centro regionale di competenza per lo sviluppo ed il trasferimento dell’innovazione applicata ai beni culturali e ambientali struttura - visita al laboratorio circe (centro di ricerche e servizi isotopici per i beni culturali ed ambientali) per la datazione attraverso radiocarbonio con acceleratore di particelle (3 scuole; 6 classi)
cnr - istituto ambiente marino costiero (iamc) - visita ai laboratori di ricerca (1 scuola; 1 classe)
cnr - istituto di cibernetica “e. caianiello” - visita ai laboratori di nanoelettronica (1 scuola; 1 classe)
cnr - istituto per le applicazioni del calcolo "mauro picone" (iac) - "matematica dalla cina: le bacchette, l'abaco, i tangram, i giochi di strategia". laboratori e tornei (2 scuole; 4 classi)
istituto per le applicazioni del calcolo "mauro picone" / istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente (irea) - conferenza "vicina! "il territorio e i suoi cambiamenti visti dall'alto - (2 scuole; 4 classi)
d.to scienze del suolo, della pianta e dell’ambiente, università federico II - visita al laboratorio di biotecnologie vegetali della facolta' di scienze biotecnologiche biotecnologie (1 scuola; 5 classi)
gear centro regionale di competenza in genomica - visita ai laboratori della torre biologica e dibattito) (2 scuola; 3 classi)
istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, sezione osservatorio vesuviano - “osservatorio tour”. visite alla sede storica dell’osservatorio vesuviano (1 scuola;2 classi )
laboratorio per lo studio dei sistemi cognitivi naturali e artificiali, dipto di scienze relazionali “gustavo iacono”, federico II - presentazione dei progetti di ricerca e dei sistemi di intelligenza e vita artificiale prodotti dai ricercatori del laboratorio. il pubblico potrà fare diretta esperienza delle attività del laboratorio tramite degli exhibit interattivi (robot, simulazioni al computer, videogiochi eucativi), distribuzione di materiali divulgativi e articoli scientifici la costruzione di una stanza dei giochi tecnologica), distribuzione di materiali divulgativi e articoli scientifici (2 scuole; 3 classi)
osservatorio astronomico di capodimonte - osservazioni al telescopio (2 scuole; 2 classi)
polo scienze, federico II -- visita all’ acceleratore elettrostatico tandem hvec ttt-3 da 3mv al terminale; visita al laboratorio "moda" (modular oxide deposition apparatus); visita al laboratorio lidar (light identification detection and ranging) (2 scuole; 5 classi)

CIRCA 750 PERSONE COINVOLTE
CIRCA 700 RAGAZZI (di 28 classi); 12 DOCENTI (di 9 istituti scolastici); 36 RICERCATORI (di 8 dipartimenti universitari, 5 istituti del cnr, 3 istituzioni scientifiche, 3 centri di competenza, 1 centro di ricerca privato)
50 ragazzi circa - isis “de nicola“ liceo scientifico 2 classi; 2 attività, 2 aree tematiche (geologia marina, cibernetica)
250 ragazzi circa - istituto istituto superiore statale g.mazzini: 10 attività, 10 classi, 7 aree tematiche (astronomia, biologia - biotecnologia, fisica particelle, geologia – vulcanologia, matematica, ricerca aerospaziale, scienze naturali)
30 ragazzi circa - istituto tecnico aeronautico "villaggio dei ragazzi": 2 classi, 1 attività, 1 area teamtica (ricerca aerospaziale)
50 ragazzi circa - istituto tecnico industriale statale f.giordani: 2 classi, 1 attività, 1 area tematica (telerilevamento)
60 ragazzi circa - istituto: s.m.s. “armando diaz”: 3 classi, 1 attività, 1 area tematica (scienze naturali)
40 ragazzi circa, liceo scientifico e classico di cisterna di latina: 2 classi, 1 attività, 1 area tematica (intelligenza artificiale) Agresti Gianos
70 ragazzi circa - liceo scientifico elio vittorini: 6 classi, 3 attività, 3 aree tematiche (astronomia, biologia - biotecnologia, telerilevamento)
40 ragazzi circa - liceo tecnologico carlo levi: 2 classi, 2 attività, 2 aree tematiche (intelligenza artificiale, matematica)
110 ragazzi circa - liceo tito lucrezio caro: 2 gruppi interclasse; 2 attività, 2 aree tematiche (ricerca aerospaziale, fisica particelle)

gianos agresti - liceo scientifico e classico di cisterna di latina
salvatore aloj - dipto di biologia e patologia cellulare e molecolare 'l.califano', università federico II
umberto amato - istituto per le applicazioni del calcolo "mauro picone"
giovanna amelio - istituto tecnico industriale statale f.giordani. napoli
lucio annunziato - gear centro regionale di competenza in genomica
maria rosaria arcella - liceo tito lucrezio caro
fabrizia ardimento - sms armando diaz pozzuoli
giorgio budillon - d.to scienze per l’ambiente università di napoli parthenope
marina bufacchi - cnr innova centro regionale di competenza per lo sviluppo ed il trasferimento dell'innovazione applicata ai beni culturali e ambientali
francesca carfora - istituto per le applicazioni del calcolo "mauro picone"
guido carpinelli - dip.to di ingegneria elettrica diel, università federico II
vincenzo caucci - liceo scientifico e classico di cisterna di latina
giovanni chiefari - dipto di scienze fisiche, università federico II
luigi colangeli - inaf – istituto nazionale di astrofisica / osservatorio astronomico di capodimonte
amleto d'agostino - bioteknet centro regionale di competenza in biotecnologie industriali
bruno d'argenio - istituto per l’ambiente marino costiero cnr
magda de lucia - istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, sezione osservatorio vesuviano
nicoletto de pascale - c.i.r.a. - centro italiano ricerche aerospaziali
mario de rosa - bioteknet centro regionale di competenza in biotecnologie industriali
rosanna del monte - centro musei delle scienze naturali, università federico II
assunta di matteo - istituto superiore statale g.mazzini, napoli
gianfranco di renzo - dipto di neuroscienze, università federico II
concetta d'orio - bioteknet centro regionale di competenza in biotecnologie industriali
pietro ferraro - inoa, sezione di napoli - cnr istituto nazionale ottica applicata
edgardo filippone - d.to scienze del suolo, della pianta e dell’ambiente, università federico II
maria teresa fulco - inaf – istituto nazionale di astrofisica / osservatorio astronomico di capodimonte
annamaria giordano - liceo tecnologico carlo levi
valeria giunta - istituto tecnico aeronautico "villaggio dei ragazzi" maddaloni
maria rosaria ghiara - centro musei delle scienze naturali, università federico II
clementina gily - oscom osservatorio di comunicazione, d.to filosofia, università federico II
ilaria greco - d.to studi geologici e ambientali unisannio
francesco maria guadagno - d.to studi geologici e ambientali unisannio
davide lauria - dip.to di ingegneria elettrica diel, università federico II
loredana locci - istituto superiore statale g.mazzini, napoli
giuseppe longo - dipto di scienze fisiche, università federico II
giovanni lupò dip.to di ingegneria elettrica diel, università federico II
ennio marsella - cnr - istituto ambiente marino costiero (iamc)
marcello martini - istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, sezione osservatorio vesuviano
orazio miglino dipto di scienze relazionali “gustavo iacono”, università federico II
caterina mundo isis de nicola
milena nappi– liceo vittorini
roberto pettorino - dipto di scienze fisiche, università federico II
giovanni ricciardi - istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, sezione osservatorio vesuviano
franco rubinacci - dipto di scienze relazionali “gustavo iacono”, università federico II
maurizio russo - cnr - istituto di cibernetica “e. caianiello”
eugenio sansosti ri, irea - istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente - cnr
pasquale schiano, resp servizi informatici, c.i.r.a. - centro italiano ricerche aerospaziali
giovanna stinca– liceo vittorini
daniela vannicola istituto tecnico aeronautico "villaggio dei ragazzi" maddaloni

MATERIALE PRODOTTO
1 sito di servizio www.futuroremoto.it, per descrivere e promuovere – all’interno della manifestazione futuro remoto – l’iniziativa innovativa degli itinerari scientifici sul territorio regionale “scienziato per un giorno” con l’elenco e la descrizione di tutti gli inerari in calendario, e con form per prenotare via interbnet la partecipazione delle classi

1 sito di servizio www.scienziatoperungiorno.blogspot.com, per documentare in progress lo svolgimento delle attività svolte dalle classi e dai nostri tutor scientifici sia presso le scuole sia presso i laboratori di ricerca

1 casella di posta elettronica scienziatoperungiorno@gmail.com a cui le classi potevano inviare domande, commenti, foto, report

180 questionari circa, di rilevazione tra gli studenti partecipanti sul loro interesse per la scienza e la ricerca scientifica e sulla loro conoscenza del tema dell’attività di “Scienziato per un giorno” somministrati a campionamento su quattro studenti per classe con uguale distribuzione fra ragazze e ragazzi per evidenziare le differenze di genere nella partecipazione al progetto.

13 schede introduttive elaborate dai pubblicisti tutor sui temi oggetto delle attività di “Scienziato per un giorno”

13 interviste elaborate da studenti, docenti e tutor schede propedeutiche e i questionari in base ai quali porre domande ai ricercatori

19 report elaborati dagli studenti dopo aver partecipato alle attività di “Scienziato per un giorno”
1 report dello staff dei giornalisti tutor

testi prodotti dai ricercatori, consegnati alle classi prima o durante le attività di “Scienziato per un giorno”

foto
commenti individuali sul blog www.scienziatoperungiorno.blogspot.com

Hanno collaborato a Futuro Remoto

Provincia di Benevento - Assessorato per i Beni Culturali
Comune di Napoli - Assessorato allo Sviluppo
Università degli Studi di Napoli Federico II
Seconda Università degli Studi di Napoli
Università degli Studi di Napoli L’Orientale
Università degli Studi Parthenope di Napoli
Università degli Studi del Molise
Istituto Confucio di Napoli Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Caserta e Benevento
Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano
American Museum of Natural History
Natuurhistorisch Museum Maastricht
Science and Technology Committee for the Games of the XXIX Olympiad
Beijing Association for Science and Technology
Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze Sociali
Specola VaticanaMuseo Civico di Zoologia di Roma
Centro Musei delle Scienze Naturali di Napoli
Museo Paleontologico Monfalconese
Istituto Superiore di Sanità di Roma: Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze
Società Paleontologica Italiana
Università degli Studi di Milano “Bicocca”: Dipartimento delle Scienze Umane per la Formazione
Università degli Studi di Firenze: Dipartimento di Biologia Evoluzionistica
Università degli Studi di Napoli Federico II: Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Dipartimento di Scienze Relazionali Gustavo Iacono, Dipartimento di Biologia e Patologia cellulare e molecolare L.Califano, OSCOM Osservatorio di Comunicazione, Orto Botanico di Napoli
INAF-Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica; Osservatorio Astronomico di Capodimonte
INFN-Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
INGV-Osservatorio Vesuviano
Stazione Zoologica Anton Dohrn
CNR: Centro regionale di competenza per lo sviluppo ed il trasferimento dell’innovazione applicata ai beni culturali e ambientali, Istituto Ambiente Marino Costiero, Istituto di Cibernetica E. Caianiello, Istituto Nazionale di Ottica Applicata, Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente, Istituto per le Applicazioni del Calcolo Mauro Picone
Bioteknet - Centro Regionale di Competenza in Biotecnologie Industriali
AMRA s.c.ar.l.- Centro Regionale di Competenza in Tecnologie
GEAR - Centro Regionale di Competenza in Genomica
CIRA - Centro Italiano Ricerche Aerospaziali
CGIL Napoli
Gruppo Criptozoologia Italia
UAN-Unione Astrofili Napoletani
Studio Francescano di Nola
Città della Scienza S.p.a.
Campania Start-Up
Psichiatria democratica
Federconsumatori
Federconsumatori Campania
Blizz Comunicazione Scientifica e Tecnologica
Teche RAI
Cinehollywood Srl
The Walt Disney Company Italia
Universal Pictures International Italy
Stella Film
Librerie Feltrinelli
Geomodel Srl
Stoneage Srl
Autorità Portuale di Napoli
Agenzia delle Dogane
Associazione A.I.CO.TE
Darwin Società Cooperativa
Compagnia Le Nuvole Scrl

Si ringrazia
Domenico Acierno, Enrico Alleva, Salvatore Aloj, Umberto Amato, Lucio Annunziato, Umberto Arena, Antonio Ascione, Flavio Bacchia, Matteo Bacchin, Filippo Barattolo, Maria Rosaria Barone Lumaga, Antonio Benforte, Flegra Bentivegna, Marco Biondi, Giorgio Budillon, Marina Bufacchi, Francesca Canfora, Guido Carpinelli, Andrea Carusi, Emanuele Cepparo, Giovanni Chiefari, Filiberto Cimino, Luigi Colangeli, Barbara Continenza, Pellegrino Covino, Amleto D’Agostino, Magda De Lucia, Antonio Del Mese, Mariella Del Re, Alessandra Del Vaglio, Roberto Di Lauro, Antonella Di Vaio, Fokeline Dingemans, Giuseppe Errico, Carlo Falato, Elisabetta Falchetti, Salvatore Falco, Nicola Ferrara, Pietro Ferraro, Edgardo Filippone, Giorgio Franceschetti, Maria Teresa Fulco, Marina Galiano, Enzo Gallori, Maurizio Gattabria, Francesco Maria Guadagno, He Guilian, Gaetano Iaia, Paul Kisters, Giovanni La Motta, Ugo Leone, Alberto Libeccio, Massimiliano Lipperi, Emilio Lupo, Sabino Maffeo, Alessandra Maltese, Claudio Manicastri, Marcello Martini, Qing-Jin Meng, Orazio Miglino, Stefano Mollica, Chen Naijian, Li Nan, Mark Norell, Mario Pagano, Telmo Pievani, Stefano Pisani, Lorenza Pizzinelli, Li Quanguo, Barbara Raucci, Mario Raffa, Francesco Ramella, Franco Rengo, Luis Rey, Laura Ricceri, Lorenzo Rossi, Mosè Rossi, Alfonso Ruffo, Maurizia Sacchetti, Marcelo Sanchez Sorondo, Maria Anna Sansone, Eugenio Sansosti, Martina Saporiti, Mauro Scaggiante, Massimiliano Schembri, Pasquale Schiano, Anne Schulp, Silvamino, Nicola Spinosa, Luciano Stella, Rosario Stornaiuolo, Franco Tassi, Rosario Trefiletti, Carlo Trigilia, Andrea Vaccaro, Alberto Venditti, Ugo Vestri, Lida Viganoni, Cheng Xiao, Hu Xing, Zhao Xue, Huang Yanjun, Alex Zanotelli.

www.futuroremoto.it

Scienziato per un giorno: aspettando la premiazione

Siamo arrivati alle ultime battute di "Scienziato per un giorno", Itinerari scientifici all'interno di Futuro Remoto 2008 per dare la possibilità ai ragazzi delle scuole medie e superiori di conoscere da vicino gli esperti e toccare con mano i luoghi della Regione dove si fa scienza ad altissimi livelli.
La Fondazione Idis - Città della Scienza ha voluto dare questa grande possibilità e le scuole hanno risposto molto bene, in più ha previsto dei premi per le migliori classi che hanno preso parte all'iniziativa.
Di seguito potete leggere tutti i Report che concorrono, che vinca il migliore e complimenti a tutti i partecipanti!

ISIS “DE NICOLA“ di NAPOLI CLASSE 4° LICEO SCIENTIFICO SEZ. A VISITA AI LABORATORI DI NANOELETTRONICA CNR-ISTITUTO DI CIBERNETICA “E. CAIANIELLO”

REPORT

Noi ragazzi della 4 A vogliamo raccontarvi una delle ultime iniziative in cui è stata coinvolta la nostra classe. Si tratta di una nuova attività, “scienziato per un giorno”, che si è svolta in varie fasi. In tutte le tappe di questo percorso siamo stati accompagnati da due giornalisti scientifici e dalla nostra insegnante.

Grazie a questa iniziativa abbiamo avuto la possibilità di conoscere una nuova branca della scienza: la cibernetica.

Quest’esperienza è stata per noi molto significativa in quanto ci ha permesso di constatare concretamente che molte conoscenze, come la matematica, la biologia, la chimica, la fisica siano strettamente connesse e interdipendenti. Inoltre abbiamo scoperto campi di applicazione per noi impensabili che appartengono alla nostra quotidianità. Le scienze quindi hanno carattere marcatamente pratico e sono a noi più vicine di quanto comunemente si immagini. L’incontro con i giornalisti, precedente alla visita ai laboratori, ha stuzzicato la nostra curiosità suscitando grandi aspettative con risvolti positivi circa le nostre scelte future anche in ambito universitario-lavorativo.

Il giorno 25 novembre giunti ai laboratori del CNR, sito in Pozzuoli, secondo quanto previsto dall’ultima tappa del percorso formativo, abbiamo assistito ad una interessante e coinvolgente conferenza nella quale, in particolare, sono stati analizzati i sofisticati sensori magnetici noti come SQUID: dalla loro ideazione e progettazione fino alla loro funzione applicativa. Grazie a quest’esperienza abbiamo avuto l’irripetibile opportunità di conoscere di persona scienziati e ricercatori di uno dei centri di eccellenza europei. L’incontro ci ha permesso di sfatare dei luoghi comuni: in primis gli scienziati, considerati come persone che vivono in un proprio mondo, hanno in realtà una vita come quella di tutti gli altri animata solo da un maggiore desiderio di conoscere il mondo esterno e darsi risposte; in secondo luogo si tende a pensare che l’impiego e la progettazione di queste apparecchiature tecnologiche avvenga solo all’estero, mentre il centro del CNR è a pochi passi dalle nostre case. Al termine del progetto abbiamo assunto la consapevolezza che bisogna investire sempre più nel campo delle scienze anche con più attività come “Futuro remoto” perché il nostro futuro è la SCIENZA.

Report-I.S.S. G. Mazzini-V G-Osservatorio Vesuviano

Il giorno 22 novembre 2008 noi, classe V G dell’I.S.S. G. Mazzini di Napoli, ci siamo recati presso l’Osservatorio Vesuviano, uno dei poli di eccellenza in ambito scientifico presenti nella nostra regione. L'Osservatorio Vesuviano è il più antico osservatorio vulcanologico del mondo. Alla sua fondazione, che risale al 1841, la sede era situata alle pendici del Vesuvio. L'Osservatorio Vesuviano fu inaugurato nel 1845 durante il VII Congresso degli Scienziati Italiani, tenutosi a Napoli. Il primo direttore fu il fisico parmense Macedonio Melloni, a cui seguì Luigi Palmieri, inventore del primo sismografo elettromagnetico (1856) esposto nella prima sala. Tra i successivi direttori si ricordano Giuseppe Mercalli, Raffaele Matteucci e Giuseppe Imbò.

L’obiettivo della visita è stato quello di ottenere delucidazioni circa la vulcanologia e, nello specifico, conoscere la situazione attuale del Vesuvio.

L’esperienza si è svolta sostanzialmente in tre momenti separati anche spazialmente in tre stanze.

Primo fra essi è stato una breve, ma dettagliata, storia della sismografia, accompagnata dall’illustrazione del funzionamento e dell’evoluzione di alcuni sismografi in mostra e della storia dell’Osservatorio e dei suoi rettori. Il secondo momento è stato caratterizzato dalla trattazione delle differenze fra i detriti dei diversi tipi di eruzioni, in particolare abbiamo analizzato quelli delle eruzioni esplosive ed effusive. Abbiamo infine assistito alla proiezione di alcuni video e diapositive riguardanti le eruzioni passate, come quella avvenuta nel ’44 nonché ultima attività registrata del Vesuvio, principalmente tratte dall’Archivio LUCE, ed una prospettiva della dinamica di un’ipotetica prossima eruzione del Vesuvio.

In conclusione, il nostro parere è che la prima stanza si è rivelata sicuramente la più interessante, mentre il resto della visita è proceduto con un ritmo piuttosto lento, in particolar modo durante la proiezione delle diapositive, che riteniamo essere non eccessivamente interessanti e presentate in maniera piuttosto monotòna. Ci teniamo, inoltre, a suggerire alcuni metodi per rendere, secondo il punto di vista dei ragazzi della nostra età, la visita più interessante: consigliamo di effettuare, eventualmente, la suddetta proiezione all’inizio delle visite lasciando l’aspetto interattivo, più interessante, nella parte finale; si potrebbe, inoltre, essere più esaustivi riguardo la spiegazione di alcuni argomenti quali la futura eruzione del Vesuvio, trattata in maniera piuttosto sommaria, oppure la descrizione dei vari tipi di rocce vulcaniche. Tuttavia, è nostra intenzione sottolineare gli aspetti positivi di questa esperienza. Si è rivelato particolarmente costruttivo il confronto con personale altamente qualificato, teso anche a sfatare alcuni errori che vengono solitamente e sommariamente commessi dalle fonti di informazione come telegiornali e notiziari in generale, che spesso semplificano eccessivamente alcuni problemi, come ad esempio la tematica del “tappo” formatosi sul Vesuvio.

Napoli, 28/11/08

Classe V G

I.S.S. G. Mazzini, Napoli

Report Istituto Mazzini II B Visita alla torre biologica

Martedì 25 novembre 2008, noi ragazzi della classe II B dell’Istituto Superiore “G. Mazzini” di Napoli siamo andati alla visita guidata presso la Torre Biologica del Secondo Policlinico.

Siamo stati accolti dal prof. Aloi, ordinario di patologia, il quale ci ha parlato della fondazione DBPM(dipartimento di biologia e patologia cellulare e molecolare) e dello IEO del consiglio nazionale delle ricerche, dove operano in sinergia circa 400 ricercatori; ci ha quindi spiegato cosa fa la ricerca: ovvero colleziona e analizza in maniera sistematica dati al fine di comprendere i fenomeni oggetto di interesse; ci ha parlato anche della ricerche che si svolgono all’interno della struttura, nei della campi della Fisiologia, della Farmacologia, dell’Igiene e della Biologia cellulare e molecolare. In particolare si studiano i vari tipi di cancro alla tiroide e si cercano strategie per intervenire sulle alterazioni che generano la patologia. Ci ha quindi invitati a porre quesiti e noi abbiamo espresso il desiderio di comprendere meglio alcune tematiche di grande attualità, come gli OGM, i loro effetti positivi e negativi sulla genetica, i virus tipo l’AIDS e i progressi della farmacologia nella sua cura; abbiamo inoltre chiesto delucidazioni sulla bioetica e sulla necessità di elaborare dei codici comportamentali per gli scienziati che manipolano il genoma.

In seguito accompagnati da un giovane dottorando in biotecnologia siamo andati ad esplorare i laboratori dell’edificio, nei quali abbiamo avuto la possibilità di vedere vari strumenti, come ad esempio: il microscopio elettronico e quello ottico, delle centrifughe che servono per accelerare le separazioni tra corpi aventi differenti densità mediante l’uso della forza centrifuga, un piano oscillante, che serve per agitare le colture dei batteri e delle cellule, un sequenziatore di amminoacidi per analizzare le proteine.

Proseguendo il cammino siamo giunti in un laboratorio dove si trovano una bilancia analitica di precisione, provette e puntoli e una ultra centrifuga che serve per separare le diverse parti della cellula.

Siamo stati inoltre condotti in un altro laboratorio, in cui vi sono vari frigoriferi, contenenti colture di batteri, posti a meno gradi -134°C , perché si conservino per un periodo di diversi anni, altri invece, in frigoriferi a temperature più alte in quanto usati più frequentemente.

Questa nuova esperienza “scienziati per un giorno” ha suscitato in tutta la classe grandi emozioni. Abbiamo infatti potuto “esplorare” da vicino il mondo della scienza ricco di conoscenze ottenute grazie all’osservazione e allo studio di molti ricercatori i quali hanno e continuano a dedicare svariati anni della loro vita alla ricerca, fatta con passione e dedizione, nonostante gli scarsi riconoscimenti.

Ed è proprio la loro dedizione e l’impegno costante di questi ricercatori che ha fatto sì che restassimo affascinati da questa importante e interessante materia, e per alcuni di noi, chissà che non sia scattata una scintilla che ci potrà guidare nei nostri studi futuri...

Napoli 01/12/2008 La II B del liceo scientifico Mazzini

Report Istituto Mazzini VB Osservatorio Astronomico di Capodimonte – Napoli

L'OAC è uno dei 12 osservatori astronomici che, assieme a 4 istituti di astrofisica spaziale, fa parte dell'Istituto Nazionale di Astrofisica - INAF - il principale ente italiano per la ricerca astronomica e astrofisica da terra e dallo spazio.

Nel 1819, anno di fondazione dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, lavoravano nella specola napoletana 4 astronomi e altrettanti tecnici. Oggi, impegnati nelle varie attività di ricerca, lavorano oltre 70 persone tra ricercatori, studenti e personale a contratto; inoltre circa 40 unità del personale tecnico e dell'amministrazione, contribuiscono al funzionamento dell'Istituto e alla promozione della conoscenza dell'astronomia nella scuola e nella società.

Arrivati all’Osservatorio siamo stati accolti dal professor Errico, il quale ci ha illustrato la storia della struttura: convinto del dovere dello Stato di provvedere all'istruzione e all'incentivazione della ricerca attraverso una corrispondenza precisa tra mondo accademico e realtà socio-economica del Paese, re Gioacchino Murat , succeduto a Giuseppe Bonaparte nel 1809, volle a tutti i costi la fondazione del Museo Zoologico e dell'Osservatorio Astronomico, che avvenne nel 1812.

Oggi , dopo quasi due secoli caratterizzati da importanti ricerche e scoperte scientifiche, che hanno avuto come protagonisti nomi illustri della scienza italiana, l’OAC può annoverarsi tra gli istituti internazionali più attivi e prestigiosi.

Dopo una breve introduzione al lavoro degli astrofisici e degli ingegneri impegnati nell’osservatorio, noi alunni abbiamo interagito con il professor Errico, ponendogli i nostri quesiti, riguardanti gli ambiti più disparati, spaziando dalle domande sull’origine del cosmo, alla probabilità di incontrare altre forme di vita intelligente nel corso dei prossimi anni. Sono stati altresì posti interrogativi circa il misterioso “Pianeta X” e la definizione di pianeta, ancora oggetto di discussione, oltreché domande molto specialistiche di astrofisica che riguardavano la materia oscura dell’universo, i buchi neri, corpi celesti misteriosi ancora oggi.

In seguito alla conferenza ci sono state illustrate le attività che si svolgono presso l’osservatorio. Esso, insieme agli altri 11 Osservatori distribuiti prevalentemente nel Centro-Nord del Paese e a 4 istituti del C.N.R., fa attualmente parte dell'Istituto Nazionale di Astrofisica. Oltre ad occuparsi di ricerca e tecnologia, l'OAC concorre all'educazione universitaria e post-universitaria dei giovani collaborando con gli Atenei campani, qualifica la professionalità di fisici ed ingegneri ad uno standard europeo e dialoga con la società civile per far intendere, attraverso la seduzione del cielo, la bellezza della scienza.


A Capodimonte si continua a studiare la complessa macchina solare, vero laboratorio di fisica moderna, e l'ambiente circostante l'astro - in particolar modo le comete e le polveri cosmiche - si indagano le proprietà ed i meccanismi evolutivi delle stelle, si osservano le galassie per conoscerne gli ingredienti, visibili ed oscuri, le interazioni e i modi di aggregazione, per misurarne le distanze, col fine ultimo di sapere in che modo l'universo si sia evoluto lungo l'arco di 15 miliardi di anni.

In conclusione la visita, a parer nostro, si è rivelata essere molto costruttiva, soprattutto perché ci ha consentito di approcciare la materia, alle volte piuttosto astratta e di difficile comprensione per noi studenti, in modo pratico e funzionale all’apprendimento di quest’ultimo.

Unica pecca, purtroppo, è stato il fatto che, a causa di condizioni astronomiche sfavorevoli, non è stato possibile osservare con chiarezza il sole, perno della nostra attività.


Istituto Superiore Statale G. Mazzini – Napoli

Classe VB

ISIS “DE NICOLA“ di NAPOLI CLASSE 4° LICEO SCIENTIFICO SEZ. B VISITA AI LABORATORI DELL’ISTITUTO AMBIENTE MARINO (IAMC) CALATA PORTA DI MASSA_PORT

REPORT

Quest’anno per la prima volta “Città della scienza” ha promosso, nell’ambito della manifestazione “Futuro Remoto”, una nuova iniziativa: “Scienziato per un giorno”.

Il progetto è stato curato dettagliatamente da due giornalisti che sono venuti a scuola e ci hanno illustrato quello che saremmo andati a vedere nella fase successiva in cui abbiamo visitato il centro del CNR di Ambiente Marino Costiero.

Il giorno 28/11/2008 quindi la classe 4° B liceo si è recata presso il CNR per approfondire la conoscenza relativa alla geologia marina. La visita inaspettatamente è durata più del previsto anche perché le nostre curiosità erano sempre maggiori e le domande e gli interventi si succedevano a ripetizione. In una prima fase della visita c’è stato un seminario abbastanza complesso in cui i ricercatori ci hanno spiegato il funzionamento delle strumentazioni che usano per le rilevazioni dei fondali marini. Nella seconda parte, quella che più ha attratto la nostra attenzione, questi ricercatori ci hanno guidati nei loro laboratori dove ci hanno spiegato dettagliatamente il funzionamento delle apparecchiature, ci hanno fatto vedere i sedimenti che stanno analizzando, le analisi che fanno e come vengono effettuate. Nonostante la complessità degli argomenti le spiegazioni degli scienziati sono risultate chiare e complete e sono state soddisfatte tutte le nostre curiosità in questo campo prima a noi sconosciuto.

Inoltre abbiamo avuto idea di cosa significa ed in cosa consiste il lavoro del ricercatore. Parlare con questi ricercatori ci ha trasmesso l’Amore per il loro lavoro, ci ha resi curiosi di conoscere ed imparare nuovi argomenti che potrebbero dare in futuro uno sbocco lavorativo a qualcuno di noi.

Report Isis Mazzini 1°B Osservatorio vesuviano

Il giorno sabato 22 novembre, la classe 1B dell’istituto G. Mazzini, si è recata all’osservatorio vesuviano, uno dei più importanti centri di ricerca scientifica in ambito vulcanologico nel mondo e in Campania. L’osservatorio vesuviano si trova ai piedi del Vesuvio ed è stato fondato nel 1841 da Macedonio Melloni che fu anche il primo direttore. L’osservatorio è formato da numerose sale: nella prima, la sala Mercalli, si trovano strumenti per monitorare l’attività del Vesuvio, messi a punto da Luigi Palmieri, il quale inventò il sismografo elettromagnetico e diede un grande contributo alle conoscenze dei fenomeni sismici. I

n un’altra sala abbiamo visto i resti di esplosioni vulcaniche (bombe vulcaniche). La nostra guida, un dottore di ricerca in vulcanologia, ci ha spiegato che il colore delle bombe vulcaniche dipende dalla qualità del magma. Abbiamo appreso che le bombe di maggiore grandezza raggiungono distanze minori rispetto ai lapilli e le bombe di minore dimensioni che vengono sostenute dal vento, raggiungono maggiori distanze; ci ha, inoltre, spiegato la differenza tra eruzioni effusive e quelle esplosive. Nelle eruzioni effusive il magma viene convertito in lava, mentre nelle esplosive il magma viene frammentato dai gas. Successivamente abbiamo visto un filmato su un’eruzione di un vulcano a contatto con l’acqua (eruzione idromagmatica). Da questo filmato abbiamo capito le conseguenze distruttive di un’eruzione, abbiamo appreso le differenze tra le eruzioni Stromboliane, Vesuviane , Vulcaniche e Pliniane. Nella prima eruzione il vulcano “spara” delle bombe dal cratere. Le eruzioni Vesuviane sono un misto tra tutte e tre le eruzioni, mentre l’ eruzione Vulcanica è molto rumorosa. Se la densità della colonna eruttiva è inferiore a quella dell’atmosfera, i gas e le particelle più fini raggiungono anche i 50 km , dando luogo alle eruzioni Pliniane. Noi siamo rimasti molto colpiti dalla potenza di queste eruzioni e dai danni che possono causare.

Il vulcanologo, ci ha spiegato che molti vulcani presentano, tra lo strato del mantello e delle crosta terrestre, uno strato di calcare che fa scivolare ogni anno di un millimetro il Vesuvio verso il mare infatti secondo gli studi più recenti, tra 10.000 anni si troverà in acqua.

Siamo poi andati in una sala in cui abbiamo assistito a dei filmati sulla storia ed evoluzione del Vesuvio. Quest’argomento ci ha particolarmente colpito perchè abbiamo capito di vivere a stretto contatto con uno dei fenomeni più pericolosi al mondo. Secondo noi questa attività è stata molto istruttiva in quanto abbiamo approfondito le nostre conoscenze sui fenomeni vulcanici e sismici. Secondo noi l’osservatorio vesuviano è uno dei più importanti centri di ricerca scientifica in Italia. Però l’organizzazione non è stata molto efficiente poichè abbiamo incominciato il nostro tour dall’ultima sala e non abbiamo avuto modo di recarci nelle altre stanze per ricavare più informazioni e alimentare le nostre conoscenze In più non abbiamo avuto l’occasione di osservare personalmente il Vesuvio poichè non avevamo più tempo e non era stato programmato nella visita guidata. Speriamo di poterci recare nuovamente all’osservatorio vesuviano in quanto lo riteniamo molto importante per arricchire il nostro bagaglio culturale.

UN GIORNO AL CIRA - ITA "Villaggio dei ragazzi"-Classe 5A- Itinerario Ricerca Aerospaziale

UN GIORNO AL CIRA

Il giorno 26 Novembre ci siamo recati, accompagnati dalle professoresse D. Vannicola e V. Giunta, al CIRA (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali) per prendere parte all’attività “Scienziato per un giorno”, organizzata dallo Science Centre “Città della Scienza” di Napoli in occasione della manifestazione “Futuro Remoto”.

Appena arrivati, siamo stati accolti dall’ingegner Nicoletto De Pascale, il quale ci ha illustrato tramite un video i vari impianti che si trovano nella struttura.

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Dopo aver visto la presentazione e aver posto varie domande relative ad essa, siamo andati ad osservare in modo più dettagliato:

1. il PWT (Plasma Wind Tunnel – Galleria del Vento al Plasma)

Galleria ipersonica al plasma capace di riprodurre le condizioni ambientali proprie del rientro in atmosfera di veicoli spaziali. La galleria può attuare tutte le tipologie di prova tipiche delle fasi di progettazione e di sviluppo di sistemi di protezione termica per impieghi aerospaziali ed è considerato l’impianto più grande ed avanzato al mondo.

2. l’IWT (Icing Wind Tunnel – Galleria del Vento per il Ghiaccio)

galleria del vento che simula le condizioni che si hanno intorno all’aereo in condizioni di presenza di ghiaccio. L’IWT viene anche utilizzato per lo studio delle caratteristiche aerodinamiche subsoniche.

3. l’impianto LISA (Laboratorio per impatto al suolo di grandi strutture aerospaziali)

Impianto realizzato per provare strutture aerospaziali, a grandezza naturale fino ad un peso massimo di 20 tonnellate, mediante prove d’impatto ad alta energia, su suolo o su acqua.

Questo impianto permette anche di effettuare prove di ammaraggio forzato e di atterraggio di emergenza su terreno soffice, grazie ad una slitta che può essere accelerata fino a 30 m/s.

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La visita guidata ci ha colpito molto, e inoltre ci ha dato un’ottima impressione sulle ricerche svolte dal centro. Abbiamo finalmente potuto mettere in atto il confronto teoria-pratica, potendo osservare dal vivo tutto ciò che avevamo appreso solo dai testi scolastici.

Inoltre durante la conferenza l’ingegnere ha potuto rispondere in modo soddisfacente a tutti i nostri dubbi, spiegando in maniera chiarissima il funzionamento dei vari impianti.

In particolare ci ha colpito l’impianto LISA in quanto è un impianto che coniuga un’avanzata tecnologia ad importanti risvolti in campo di sicurezza e salvaguardia delle vite umane a bordo di velivoli aerospaziali.

Report della classe VA – I.S.S. Mazzini – Napoli Relativo alla visita al C.I.R.A. – Capua

Mercoledì 26 novembre la nostra avventura di Scienziati per un giorno continua. Oggi è una giornata radiosa: sole e cielo azzurro invece di pioggia e nuvolosi. Forse per questo il C.I.R.A. (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali) ci appare bellissimo, quasi smagliante.

Qui è tutto curato: viali, prati, sale. Ci accoglie il dottor Benforte che ci presenta l’ingegnere De Pasquale, veterano del C.I.R.A. ed anche dell’Alenia, altro centro di spicco sul nostro territorio. Nella Sala Conferenze, messaci a disposizione, si risponde alle domande che abbiamo formulato e stilato e si visiona con appositi occhiali un filmato in 3D sulle attività del Centro. In particolare riceviamo in anteprima informazioni sugli impianti che visiteremo: la Galleria del Ghiaccio (I.W.T.), dove si simulano e risolvono problemi di volo relativi a basse temperature; la Galleria al plasma (P.W.T.), l’impianto più avanzato e grande del mondo relativo alla simulazione del rientro in atmosfera di veicoli spaziali; il L.I.S.A., dispositivo per testare atterraggi o ammaraggi forzati. Dopo un piccolo ed inatteso rinfresco (merendine ed acqua minerale), la visita riprende. Vista l’estensione del Centro ci trasferiamo con il pullman ai capannoni che ospitano sia l’I.W.T. che il P.W.T.. Parliamo con i tecnici e poniamo loro domande. Sono tutti molto disponibili, l’acustica è discreta, perché si usa un microfono per vincere la difficoltà di trovarsi in ambienti smisurati ed in tante persone (tre scuole, più classi). Apprendiamo che i problemi, a volte molto complessi, sono scomposti in sottoproblemi e che ogni equipe è specializzata nel risolvere il proprio. Purtroppo non vengono simulate esperienze davanti a noi ed aspettiamo con ansia di raggiungere il L.I.S.A., sperando di assistere a qualche crash…! Nel mentre però il tempo a disposizione della nostra permanenza è terminato ed un poco mesti torniamo a Napoli.

Peccato che in queste visite, che ci hanno fatto molto piacere e speriamo di ripetere, manchi la possibilità di vedere davvero il lavoro in diretta! Vogliamo tutti saperne di più! La pratica, più della teoria, ci può affascinare ed orientare ad intraprendere carriere in settori di ricerca.

REPORT della CLASSE VA - ISS MAZZINI-NAPOLI - VISITA al POLO SCIENZE

Lunedi' 24 novembre, secondo gli accordi presi dalla nostra scuola con la Città della Scienza, nell'ambito della rassegna Futuro Remoto 2008 - Itinerari scientifici, ci siamo recati presso la facoltà di Scienze fisiche dell'università Federico II di Napoli, dislocata a Monte Sant'Angelo, via Cintia.

Alle ore 10.30, il nostro accompagnatore, dott. Salatiello, ci ha presentati al prof. Longo, che ci ha fatto accomodare in un'auletta per parlare delle attività di ricerca in essere in alcuni settori, dell'impegno necessario e degli sbocchi professionali che una laurea in Fisica offre.

Siamo rimasti tutti colpiti dalla professionalità del Professore, molto esplicito e deciso e soprattutto dal suo ribadire che le ore di studio necessarie per avere frutti dal proprio lavoro di studente, dovranno lasciare poco spazio alla vita privata...! L'ambiente scientifico, nelle sue parole,ci è parso molto competitivo, ma anche appagante per chi è animato dalla forte passione per la ricerca. Visitando i laboratori grigi e polverosi, abbiamo incontrato persone “diverse “ dal solito, quasi stupite dalla nostra visita, tanto erano immerse nel proprio lavoro, ma che parlando, si infervoravano sempre di più nel raccontare gli obiettivi della loro ricerca e le difficoltà sul campo, cercando di emozionare anche noi. I limiti che ci è parso intravedere nell'organizzazione del percorso sono che non tutti noi hanno potuto realmente ascoltare i ricercatori, stretti tra scrivanie, mobili, apparecchi, sedie…A proposito delle sedie , ce ne erano proprio poche…! Alla fine, dopo ore di giri per corridoi e stanze, ci siamo seduti sulle scale …per riposare e… meditare sul nostro futuro. Molti di noi l'anno prossimo frequenteranno l'università e magari gireranno per quegli stessi corridoi con una consapevolezza diversa!

Report-I.S.S. G. Mazzini-V G-complesso Monte S. Angelo

Il giorno 28 novembre 2008 noi, classe V G dell’I.S.S. G. Mazzini, ci siamo recati in visita al complesso universitario di Monte S. Angelo, ubicato in via Cintia. L’obiettivo della visita è stato quello di fare un primo approccio con la realtà universitaria, nonché di ricevere alcuni chiarimenti circa le varie facoltà offerte dall’università Federico II.

La prima parte della visita si è svolta all’interno di un ufficio di ricercatori, nel quale abbiamo avuto modo di discutere con un professore di astrofisica circa le nostre attitudini universitarie ed i nostri dubbi; il confronto si è rivelato estremamente costruttivo ed interessante, poiché ci è stata offerta una visione completa della realtà universitaria e del modo in cui cambia lo stile di vita dello studente dal liceo all’università. In seguito ci siamo recati in un laboratorio dove si studia e si monitora il comportamento dell’impianto VIRGO: questo è un interferometro di Michelson, con bracci lunghi 3 km, situato nel comune di Cascina (PI). La costruzione dell'apparecchiatura è terminata nel 2003. Lo scopo del progetto è quello di rivelare le onde gravitazionali, in un range di frequenze osservabili esteso tra i 10 e i 6000 Hz. Tale precisione permetterà di osservare gli effetti di supernovae e sistemi binari situati nell'ammasso della Vergine (da cui il nome del progetto). Il progetto utilizza un laser ad alta precisione prestabilizzato, questo laser invia un fascio luminoso che viene diviso e inviato nei due bracci del complesso. I fasci vengono fatti rimbalzare 50 volte prima di essere ricombinati per individuarne le differenze.

Ci siamo quindi recati in un’altra stanza del laboratorio, nella quale abbiamo assistito ad una dimostrazione in scala ridotta dell’interferometro di Michelson, utilizzando come sorgente un laser con luce monocromatica rossa. L'interferometro di Michelson è la tipologia più comune di interferometro e prende il nome dall'inventore, Albert Abraham Michelson. Una figura d'interferenza è ottenuta suddividendo e indirizzando su percorsi diversi un fascio di fotoni e facendolo convergere nuovamente. I due percorsi devono avere lunghezze differenti, o avvenire in materiali diversi, in modo che sia notevole uno sfasamento nel cammino ottico dei due fasci suddivisi. Dei due differenti fasci di luce (cammini equiprobabili per il singolo fotone) uno viene riflesso dallo specchio semiriflettente, giunge su di uno specchio posto in alto, dal quale viene riflesso ed, attraversando lo specchio semiriflettente, incontra il rilevatore. Il secondo fascio invece prima attraversa lo specchio semiriflettente e successivamente viene riflesso nel rilevatore. Due altri fasci non convergono sul rilevatore, e non sono quindi presi in considerazione. Se i cammini differiscono per numeri interi di lunghezze d'onda, l'interferenza costruttiva genera un forte segnale in uscita. Per differenze pari a un numero dispari di mezze lunghezze d'onda, l'interferenza è distruttiva ed il segnale prossimo a zero.

In conclusione, gradiremmo ringraziare vivamente tutto il personale che ci ha accompagnato durante la visita, ed in particolare il professore con il quale abbiamo intrattenuto il discorso iniziale circa l’orientamento universitario, che si è rivelato sicuramente più costruttivo dei colloqui che solitamente si possono ottenere. Le dimostrazioni, inoltre, sono state particolarmente coinvolgenti grazie all’interazione fra i tecnici e noi alunni.

Napoli, 3/12/08

Classe V G, I.S.S. G. Mazzini, Napoli

Report-I.S.S. G. Mazzini-V G-C.I.R.C.E.

Il giorno 21 novembre 2008 noi, classe V G dell’I.S.S. G. Mazzini di Napoli, ci siamo recati in visita al laboratorio di fisica delle particelle CNR – INNOVA a S. Nicola la Strada (Caserta). Durante la visita sono stati illustrati gli elementi di base delle metodologie utilizzate e le finalità delle analisi effettuate nei rispettivi campi di applicazione. Il problema, infatti, è identificare gli ioni di 14C rispetto alle altre specie atomiche e molecolari di massa vicina. Anche se questi contaminanti sono presenti in traccia nel campione, essi saranno in ogni caso di molti ordini di grandezza più abbondanti dell'isotopo raro. Si pone quindi il problema di sopprimere con altissima efficienza tali interferenze tramite una analisi dispersiva. Nei sistemi AMS ciò è realizzato facendo subire al fascio di ioni, nel suo percorso dalla sorgente fino al rivelatore finale, una serie di deflessioni da parte di campi elettrici e magnetici che costituiscono dei "filtri" la cui combinazione si traduce in una straordinaria sensibilità selettiva. E' così possibile identificare e contare individualmente, nel rivelatore finale, gli atomi di 14C presenti nel campione e quindi la sua abbondanza rispetto all'isotopo stabile, che fornisce una misura dell'età del reperto. Le caratteristiche citate fanno dell'AMS uno strumento di indagine molto potente a disposizione degli studiosi dell'evoluzione passata dell'ambiente in cui l'uomo ha vissuto, delle sue attività e delle interazioni tra diverse civiltà. Inoltre, l'immissione in atmosfera di grandi quantità di 14C che ha avuto luogo tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60 a causa degli esperimenti di esplosioni nucleari in atmosfera (bomb spike) ha fornito un marker temporale che può essere utilizzato per eliminare l’errore di datazione derivato, appunto, da questa maggiore concentrazione di 14C presente nell’atmosfera. Inoltre sono stati introdotti i principi fondanti delle datazioni con il metodo del radiocarbonio, le peculiarità ed i vantaggi della variante del metodo con acceleratore rispetto al metodo radiometrico convenzionale, i tipi di reperti e gli intervalli di età databili, le possibilità di estensione delle misure ad altri isotopi rari. Sono stati illustrati alcuni esempi di indagini su reperti archeologici di particolare interesse e su problematiche ambientali riguardanti il ciclo del carbonio. La datazione di reperti di varia natura di età compresa tra 0 e circa 50.000 anni può essere effettuata utilizzando il metodo del Radiocarbonio, purché essi contengano Carbonio di origine organica, come è il caso per carbone, legno, tessuti, ossa, paleo suoli, etc. Il carbonio presente in natura è costituito da due isotopi stabili (il 12C per il 98.9% e il 13C per l'1,1%), ed uno radioattivo, il 14C, che ha una vita media di 8266 anni ed un'abbondanza inferiore a una parte su 1012. Il Carbonio contenuto in tutti gli organismi viventi della biosfera terrestre ha, grazie ai processi di scambio che caratterizzano il ciclo biologico dell'elemento (fotosintesi e metabolismo di piante ed animali), la stessa composizione isotopica del carbonio dell'anidride carbonica atmosferica. Il 14C radioattivo si lega all'ossigeno atmosferico formando una molecola di 14CO2; studi sulla circolazione su grande scala dell'atmosfera hanno mostrato che sono sufficienti pochi anni perché l'anidride carbonica così prodotta sia perfettamente mescolata a quella contenente gli altri isotopi del Carbonio, così che il rapporto isotopico 14C/12C dell'anidride carbonica atmosferica è indipendente dalla latitudine, longitudine e altitudine considerate. E' chiaro quindi come dalla misura del tasso di decadimento (metodo radiometrico) o dell'abbondanza relativa (spettrometria di massa) attuali in un reperto è possibile ottenere il tempo trascorso dall'evento considerato. La visita in questione si è rivelata essere molto interessante poiché ci ha permesso di toccare con mano certi aspetti di una materia che, alle volte, può risultare essere quasi esclusivamente teorica ed astratta se studiata dai libri di scuola; inoltre, ci è piaciuto conoscere l’utilizzo che ha lo studio delle particelle nella vita quotidiana: si pensi, ad esempio, all’esame che viene effettuato su diversi tipi di acqua e vini per verificare la quantità di 13C presente al fine di ottenere informazioni precise sulla provenienza e sull’età, evitando quindi contraffazioni.

Napoli, 2/12/08

Classe V G, I.S.S. G. Mazzini, Napoli

Report-I.S.S. G. Mazzini-V G- CIRA

Il giorno mercoledì 26 novembre 2008 noi, classe V G, ci siamo recati presso Capua a visitare il Centro Italiano di Ricerca Aerospaziale (CIRA). La sede e i laboratori del centro sono situati a circa 50 km a nord di Napoli presso la città di Capua, zona scelta per l'alta concentrazione di aziende aerospaziali e la presenza di ben due università, Federico II e la Seconda Università di Napoli, con corsi di ingegneria aerospaziale. Il centro si sviluppa su un'area di 600.000m² area che, oltre ad ospitare gli uffici del personale, ospita diversi laboratori scientifici dove vengono effettuati gli esperimenti. Il Cira è uno dei pochi centri di ricerca aerospaziali al mondo ad avere sia dei laboratori di terra che laboratori di volo la cui sinergia permette, grazie anche ai laboratori teorico numerici, di avviare progetti scientifici altamente tecnologici ed innovativi, sviluppandoli e seguendoli fino alla fase di commercializzazione. Grazie a queste caratteristiche, oltre che alle capacità dello staff che vi lavora, rendono il centro molto importante non solo da un punto di vista nazionale ma anche internazionale. In particolare, abbiamo visitato i laboratori di terra presenti nella struttura.

Di solito la seconda fase di un progetto consiste nello sperimentarne la validità in condizioni ambientali controllate ottenibili solo all'interno di appositi laboratori a terra . Qui i progetti vengono testati in particolari condizioni decise di volta in volta in base alle caratteristiche del progetto stesso. Molto spesso ciò richiede condizioni estreme in cui il progetto subisce forti stress di natura differente, stress che, per loro stessa natura, sarebbero difficili da ottenere in un ambiente non artificiale, e, comunque, mai regolabili o gestibili con la stessa facilità e precisione di un laboratorio a terra. Molti dei laboratori di terra del Cira sono unici al mondo per dimensione o capacità di impiego e spesso vengono utilizzati per progetti di paesi molto sviluppati in campo aerospaziale che, nonostante le proprie capacità e risorse, si affidano a questo centro per effettuare esperimenti inattuabili in nessun altro centro di ricerca al mondo.

Icing Wind Tunnel (IWT): qui vengono effettuati gli esperimenti che simulano la bassa temperatura delle quote superiori della troposfera e le condizioni di formazione di ghiaccio sulle superfici portanti degli aeromobili all'interno delle nubi.

Plasma Wind Tunnel (PWT): questo è un impianto che appartiene alla classe delle galleria al plasma. Per certi versi è l'opposto del IWT, qui infatti si fanno esperimenti ad altissima temperatura e velocità tipiche non più di un volo in troposfera ma di un rientro in atmosfera dallo spazio. Scirocco è il PWT più potente al mondo, disponendo di un arco elettrico della potenza di 70 MW: il secondo impianto più grande in Europa, appartenente alla stessa classe di funzionamento, dispone di un arco elettrico della potenza di "soli" 3 MW.

La visita in questione è risultata essere particolarmente significativa, soprattutto considerando l’interesse che alcuni di noi hanno per l’ambiente ingegneristico. A seguito di alcune domande da noi poste abbiamo ottenuto diverse informazioni utili ed interessanti in ambito aerospaziale. Particolarmente coinvolgente è stata la presentazione iniziale del programma avvenuta nella sala conferenze, molto ben curata, attraverso la proiezione di un video tridimensionale che abbiamo visionato tramite l’utilizzo di speciali lenti convergenti. Ci è dispiaciuto, tuttavia, di non aver potuto assistere ad una dimostrazione dal vivo dell’impianto L.I.S.A. per motivi di orario.

Napoli, 28/11/08

Classe V G, I.S.S. G. Mazzini, Napoli

I Report dell'Istituto Diaz al Museo di Scienze Naturali

I ragazzi dell'Istituto Diaz di Monterusciello sono stati i più giovani partecipanti agli Itinerari Scientifici di Futuro Remoto 2008. La professoressa della Scuola Media Statale ha scelto per loro gli itinerari al Museo di Scienze Naturali di Napoli centrando in pieno l'interesse degli alunni delle terze classi. Il grosso impegno dei ragazzi lo abbiamo riscontrato durante la visita ai museo Mineralogico e Zoologico, fra chi faceva domande, chi prendeva appunti e chi scattava fotografie, ognuno aveva il suo compito e dimostrava il suo interesse.
Di seguito riportiamo i report redatti dalle tre classi per "Scienziato per un giorno" di Città della Scienza.

Istituto: S.M.S. “Armando Diaz” - Monterusciello - Pozzuoli
Classe: III C – sede succursale
Itinerario Scientifico: Centro Museale di Scienze Naturali
REPORT
Lunedì 24 novembre 2008 siamo andati in visita guidata al Centro Museo di Scienze Naturali, presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, insieme a tutte le altre terze della nostra scuola ed ai professori che ci hanno accompagnato (con noi c’erano la prof. di Lettere e la prof. di Scienze). Siamo arrivati col pullman a Piazza del Gesù Nuovo e poi abbiamo proseguito a piedi fino a Via Mezzocannone, dove si trovano i musei. Prima di fare la gita, la prof. di Scienze ci ha affidato dei compiti da svolgere come fare foto, prendere appunti e rivolgere alcune domande, che avevamo formulato in classe con l’aiuto di due giovani giornalisti scientifici della “Città della Scienza” di Napoli, che ci hanno aiutato a prepararci per questa attività. Purtroppo però, abbiamo visitato solo due dei quattro musei: il Real Museo Mineralogico e quello Zoologico, il museo di Antropologia e quello di Paleontologia non è stato possibile a causa del tempo limitato. Con noi c’erano due ricercatrici che ci hanno guidato nel percorso, una per il Museo Mineralogico e una per quello Zoologico le quali, prima di mostrarci i reperti esposti, ci hanno raccontato un po’ la storia di questi musei.

Il Museo Zoologico fu fondato nel 1813 per volere di Gioacchino Murat ed ebbe come sede i locali del primo piano del Collegio Maggiore dei Gesuiti. Nel 1860 la direzione fu assunta da Achille Costa, al quale si deve la formazione della Collezione Entomologica, che comprende più di 30.000 esemplari di Insetti italiani ed esotici. Purtroppo però, durante la seconda guerra mondiale, il museo subì notevoli danni e soltanto tra il 1948 ed il 1970 fu ripristinato. Il Real Museo Mineralogico fu istituito nel 1801 per volere di Ferdinando IV di Borbone e di Maria Carolina. Il Museo si trova nella Biblioteca del Collegio Massimo dei Gesuiti. Nell’Ottocento, con la direzione di Arcangelo Scacchi, le ricerche mineralogiche a Napoli conobbero una stagione ricca di risultati scientifici. Nel museo di Mineralogia abbiamo osservato moltissimi minerali catalogati a seconda della loro composizione chimica. La professoressa che ci ha guidato durante la visita ci ha detto che i minerali sono solidi inorganici, l’unica eccezione però è il mercurio che è allo stato liquido, mentre le rocce sono aggregati di minerali. Successivamente abbiamo incominciato ad osservare i vari minerali; il primo che ci è stato mostrato è stato lo zolfo, formato da grandi cristalli gialli. Successivamente abbiamo visto il quarzo ialino (cioè trasparente) e ci è stato detto che il quarzo però assume altri nomi se colorato; ad esempio se è rosso si chiama ametista, se è giallo quarzo citrino. Proseguendo ci è stato mostrato un minerale chiamato ematite, da cui si ricava il ferro e poi il corindone, che se è blu è zaffiro mentre se assume una colorazione rossa è rubino.
La nostra attenzione è stata poi attirata da una “rosa”; ci è stato spiegato che quel minerale si chiama appunto rosa del deserto, e che non é altro che solfato di calcio (gesso) che assume quella colorazione rossastra, perché nella composizione si inseriscono, naturalmente, dei granelli di sabbia. Ci sono stati mostrati dei pezzi di legno nei quali sono rimasti inclusi dei granelli di minerali. Dopo aver osservato tanti altri minerali abbiamo posto le nostre domande alla guida, ad esempio che cosa è l’ossidiana, è ci è stato risposto che è un vetro vulcanico che deriva dal rapido raffreddamento della lava e che ha una struttura non definita, poi abbiamo chiesto come si riconosce l’età delle rocce, e ci è stato risposto che per conoscerla si fa una sorta di rapporto tra elementi chimici radioattivi, infine abbiamo chiesto di conoscere quali sono gli ultimi studi che si stanno effettuando sulle rocce del museo e la professoressa ci ha portati nell’aula dove c’erano tutti i minerali vulcanici vesuviani, dicendoci appunto che si stavano effettuando degli studi su questi minerali.

Nel Museo Zoologico siamo stati accolti da un’altra professoressa che ci ha illustrato i vari passaggi dell’evoluzione degli animali; abbiamo apprezzato molto gli scheletri di metallo rivestiti con pellicce vere dei rispettivi animali, i quali erano esposti in posizioni verosimili a quelle naturali. La professoressa ci ha mostrato anche la collezione di conchiglie e quella di farfalle e ci ha detto che se avessimo voluto conoscere i nomi scientifici e la preziosità dei nostri pezzi da collezione, ci avrebbe aiutati a classificarli.
Questa visita guidata è stata molto interessante e soprattutto istruttiva, perché siamo venuti a conoscenza di alcune cose che ignoravamo completamente; alcuni tra noi sono rimasti davvero impressionati dalla ricchezza di reperti, presenti in entrambi i musei e in generale siamo molto soddisfatti di aver partecipato al laboratorio “Scienziato per un giorno” e di aver avuto la possibilità di visitare gratuitamente questi musei, infatti precedentemente ritenevamo l’argomento un po’ noioso, mentre ora abbiamo scoperto che interessarsi di minerali è davvero una passione. Purtroppo molti di noi si sono sentiti poco bene dopo la gita forse per via del pullman o dei musei nei quali mancava l’aria. Speriamo al più presto di poter fare un’altra visita guidata al Centro Musei di Scienze Naturali, ma stavolta al Museo Paleontologico e al Museo Antropologico.
Istituto: S.M.S. “Armando Diaz” - Monterusciello - Pozzuoli
Classe: III A – sede succursale
Itinerario Scientifico: Centro Museale di Scienze Naturali
REPORT
Il 24 novembre 2008 la nostra classe è andata a visitare il museo mineralogico e zoologico dell’Università di Napoli “Federico II”.
I musei scientifici universitari furono istituiti nell’Ottocento grazie agli scambi culturali tra gli studiosi napoletani e quelli di altre città. Le campagne scientifiche furono volute e finanziate soprattutto dal re Ferdinando IV di Borbone che in questo modo voleva valorizzare lo sfruttamento delle risorse minerarie.
Questi musei subirono molti danni dovuti alle guerre e all’incuria; qualche anno fa però sono stati riorganizzati e adesso sono di nuovo visitabili dal pubblico.

Il museo mineralogico fu inaugurato nel marzo 1801 e copre una superficie di circa 800m2 .
Appena entrati nel grande salone siamo stati colpiti dalla grande quantità di rocce conservate in grandi vetrine laterali e in numerose bacheche centrali. Alcuni di noi hanno subito iniziato a girare incuriositi per osservare i minerali. La guida ci ha spiegato che sono disposti in ordine crescente in base ai loro composti chimici. In una stanza in fondo sono esposte le rocce laviche provenienti dal Vesuvio. In particolare ci hanno colpito le “bombe”, enormi massi eruttati dal vulcano. La cosa che però ci ha più incuriosito sono state le strane forme prese dalla lava quando si è indurita. Dopo siamo ritornati nella sala principale e abbiamo osservato più attentamente alcuni minerali, ad esempio quelli di zolfo, dal particolare colore giallo (meno male che non si sentiva il loro tipico odore!), di oro e di argento, i diamanti e altre pietre dure di vari colori. Infine abbiamo osservato l’enorme coppia di cristalli di quarzo di circa mezza tonnellata provenienti dal Madagascar che ora sono il simbolo del museo. Nella stessa sala abbiamo anche osservato le rocce che sicuramente ci hanno colpito di più: le fluoriti che hanno la particolarità di assumere colori fluorescenti quando sono colpite dalla luce.

Dopo siamo passati a visitare il museo di zoologia, che occupa una superficie di circa 1000m2 . Vi sono numerose collezioni: i vertebrati (circa 2000 esemplari); gli uccelli (circa 3000 esemplari); le conchiglie mediterranee ed esotiche; i coralli e le spugne; gli insetti (circa 30000 esemplari). Ciò che ci ha colpito di più sono stati gli scheletri che occupano il centro della sala, in particolare quello dell’ “elefante di Portici”, appartenuto al re Carlo di Borbone, e quello della “balena di Taranto”, unico esemplare di balena franca boreale catturato nel Mediterraneo. Osservando la balena abbiamo potuto vedere come le originarie zampe anteriori si siano trasformate in pinne: come è noto, infatti, la balena non è un pesce ma un mammifero che si è adattato alla vita marina.
Abbiamo potuto anche osservare numerose varietà di uccelli, dal grande struzzo al minuscolo colibrì. Alcuni di noi sono rimasti molto impressionati anche da un’intera famiglia di leoni imbalsamati. Altri invece si sono meravigliati quando hanno scoperto una vetrina contenente alcuni animali malformati, come un vitello a due teste e un agnello con due zampe anche sul dorso.
Questa esperienza per noi è stata molto istruttiva e produttiva, grazie anche alla disponibilità del personale dell’Università che ci ha accompagnato, rispondendo alle nostre domande e facendoci comprendere tutto quello che ci è stato mostrato durante la visita.
Istituto: S.M.S. “Armando Diaz” - Monterusciello - Pozzuoli
Classe: III D – sede succursale
Itinerario Scientifico: Centro Museale di Scienze Naturali
REPORT

Il giorno 24 novembre 2008 la nostra classe, accompagnata dalla professoressa di Scienze, si é recata in visita presso il Centro Museo delle Scienze Naturali dell’Università di Napoli, che comprende quattro musei: il Real Museo Mineralogico, il Museo Zoologico, il Museo Paleontologico e il Museo Antropologico; purtroppo a causa dell’orario non siamo riusciti a visitarli tutti, ma abbiamo potuto ammirare solo il Museo Mineralogico e quello Zoologico. Il Museo Mineralogico fu inaugurato nel 1801 durante il regno di Ferdinando IV di Borbone in una sede di particolare valore architettonico ed artistico. In questo museo sono conservati circa ventimila campioni di minerali e rocce.
Il Museo Zoologico invece fu istituito nel 1815 nel locale del primo piano del Collegio dei Gesuiti, oggi biblioteca universitaria. La sede attuale fu inaugurata nel 1845. Quasi tutte le collezioni subirono ingenti danni durante l’ultima guerra mondiale, tuttavia il museo conserva una vasta tipologia di collezioni. Prima della visita già eravamo documentati su molti argomenti anche perché la mia classe fa parte del W.W.F. e poi perché a scuola precedentemente erano venuti due giovani giornalisti di “Città della Scienza” che ci avevano spiegato che, in occasione della manifestazione Futuro Remoto 2008 avremmo avuto la possibilità di visitare gratuitamente i musei scientifici e di rivolgere alcune domande ai ricercatori che vi lavorano, perciò con loro abbiamo preparato queste domande. Inoltre la professoressa Ardimento, che insegna Scienze, durante le sue lezioni, aveva portato il suo computer e ci aveva fatto conoscere meglio anche il museo di Paleontologia e Antropologia, infatti eravamo ben preparati. Dopo tutta questa preparazione teorica, con le professoresse delle varie sezioni di tutte le terze, siamo partiti con il pullman che ci ha condotti in piazza del Gesù, poi abbiamo proseguito a piedi verso l’Università. La visita si è svolta in due gruppi, due classi con una guida e due con un’altra. All’entrata del Real Museo Mineralogico, sulla sinistra, c’erano i minerali fluorescenti, che cambiano colore con la luce, mentre sulla destra c’erano i grandi cristalli.

Nel nostro percorso abbiamo ammirato tanti minerali, tra cui la malachite, un carbonato di rame che le donne egizie usavano come ombretto e l’acquamarina, usata in gioielleria perché molto dura, come anche il diamante; abbiamo osservato anche l’oro allo stato grezzo, poi anche l’argento e il rame. La professoressa di scienze aveva affidato un compito ad ognuno di noi, alcuni erano stati incaricati di porgere le domande alla professoressa “guida”, altri invece dovevano scattare foto e altri ancora prendere appunti. Abbiamo chiesto da cosa dipende il colore delle rocce e ci è stato risposto che dipende dal chimismo, ci è stato detto che le rocce si classificano in base al processo di formazione, mentre la durezza di un minerale si classifica con un scala apposita. La nostra guida è stata molto brava, e spiegava in modo molto completo. Nel Museo Zoologico per la prima volta abbiamo visto da vicino molti animali imbalsamati: l’ippopotamo, che non immaginavamo fosse cosi grande, la giraffa, che era più alta di un cavallo, uno squalo che sembrava vero perché la sua pelle era ruvida e i suoi denti erano molto affilati, una coppia di leoni con il loro leoncino. La guida ci ha spiegato che lo struzzo non può volare perché la sua struttura ossea è molto grande. Abbiamo visto anche lo scheletro di due grandi balene, la guida ci ha detto che una di quelle balene fu uccisa molto tempo fa perché si pensava che fosse un mostro, infatti l’esposero sulla spiaggia e successivamente fu donata al museo.

Poi abbiamo ammirato lo scheletro di un elefante appartenuto a Carlo I di Borbone e morto a soli sedici anni perché non era nutrito bene. Vi erano inoltre moltissimi uccelli di ogni specie e, a proposito delle civette, la guida ci ha spiegato che non portano sfortuna, come si crede, anzi hanno un ruolo ecologico importante, perché eliminano gli animali deboli e malati. Infine in esposizione vi erano anche alcuni esemplari a rischio di estinzione, come la foca monaca, la tartaruga marina e l’okapia.

È stato fantastico. Questa visita ci ha permesso di conoscere meglio le scienze e nello stesso momento in cui imparavamo ci divertivamo. Anche se talvolta risultava un po’ difficile capire quello che spiegava la guida, perché utilizzava termini scientifici che ancora non conosciamo, nel complesso è stato tutto molto interessante. Questa esperienza ci ha fatto scoprire cose nuove sia sui minerali, che sugli animali che prima non sapevamo, è stata bellissima e se si potesse fare di nuovo, per visitare gli altri due musei, quello di Paleontologia e di Antropologia subito accetteremmo.

ISTITUTO: Istituto Superiore Statale “Giuseppe Mazzini” CLASSE: III Liceo Scientifico sez. B

Eccovi, l'ultimo Report - in ordine di arrivo - del progetto di Città della Scienza: "Scienziato per un giorno". E' dell'Istituto Mazzini, della III B che ha partecipato all'itinerario scientifico Bioteknet. Questo è il resoconto dei ragazzi su questa giornata di approfondimento, buona lettura e che vinca il migliore!

ITINERARIO SCIENTIFICO: BIOTEKNET Centro Regionale di competenza in Biotecnologie Industriali

Durante la visita effettuata dalla nostra classe il giorno 24 novembre 2008 nel “Laboratorio BIOTEKNET di bio tecnologie industriali”, abbiamo osservato gli enormi progressi e gli straordinari avanzamenti realizzati nello studio della BIOLOGIA in comparazione alla tecnologia.

Progressi che si riflettono non solo nel campo della genetica, da applicare in campo biomedico, quanto allo sviluppo di nuovi farmaci e procedure diagnostiche per le malattie umane attraverso anche lo studio dei batteri per la risoluzione delle patologie.

Il percorso effettuato ha previsto, inoltre, un affascinante itinerario nella Biotecnologia Industriale, nota come White Biotechnology, ossia Biotecnologia bianca, di cui si occupa il laboratorio, focalizzando lo studio sullo sviluppo di processi industriali e tecnologie che adoperano sistemi biologici con particolari riferimenti a: nuove tecnologie fermentative, bio sistemi per la depurazione delle acque e bio sensori innovativi.

Siamo stati assistiti, nella nostra visita, da un ricercatore dell’Istituto che ha, esaurientemente, risposto a tutti i quesiti che gli abbiamo posto.

Da ultimo bisogna rilevare, però, che gli spazi del laboratorio erano molto ristretti e non consentivano, a tutti, di poter assistere - al meglio - a quanto illustrato.

Arrivano i report

Molte delle classi che hanno partecipato al progetto Scienziato per un Giorno hanno inviato già il report di riferimento per l'area tematica a cui hanno preso parte.
Nei prossimi giorni ci aspettiamo di riceverli tutti, correggerli, valutarli e decidere quale sarà il report vincitore.
Buon lavoro a tutti!